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Spreco Zero
Diciamo BASTA alla speculazione sul cibo.
La sovrapproduzione di cibo è un problema da molti punti di vista: tutti i prodotti non consumati diventano rifiuti, con gli innumerevoli problemi che la loro gestione comporta, sia che vengano stoccati in discarica, sia che siano inceneriti. Produrre cibo costa in termini di consumo energetico e di territorio, di utilizzo di acqua, di pesticidi e fertilizzanti, con conseguenti emissioni nocive.
Come ricorda Vandana Shiva, il circolo è vizioso, perché ”il circuito della produzione industriale ha bisogno dello spreco per creare surplus. Inoltre, l’agricoltura meccanizzata e la vendita di massa richiedono uniformità che si traduce in ulteriore spreco: frutti e ortaggi che non rispettano le misure standard devono essere buttati via”. Le storture del sistema non sono difficili da vedere, aggiunge la vicepresidente di Slow Food: “oggi il cibo è esportato e poi reimportato di nuovo nel suo Paese d’origine, creando un alto profitto per l’agrobusiness. I prezzi della produzione agraria sono scesi, ma quelli delle derrate alimentari crescono, un paradosso creato dalla speculazione che tratta il cibo come mera merce.
E’ quanto mai necessario ritornare alle origini del cibo e smettere di considerarlo una commodity.
Consapevoli di ciò abbiamo cominciato a pensare che nel nostro piccolo avremmo potuto fare qualcosa, dare un segnale che una piccola inversione di tendenza sarebbe stata possibile.
Grazie al prezioso aiuto dei volontari, senza i quali tutto ciò non sarebbe possibile, è attivo in bottega già da parecchi anni, il progetto fiore all’occhiello “Spreco Zero” – Con questo progetto abbiamo voluto evitare lo spreco di frutta e verdura destinata altrimenti al macero. Intercettiamo gli scarti della Grande Distribuzione Organizzata, ovvero le merci ritenute troppo brutte e non idonee alla vendita nei supermercati, sempre di provenienza biologica; operiamo una seconda scelta e due volte alla settimana (martedì e venerdì) prepariamo delle cassettine da 5 kg ciascuna che vendiamo a 4 euro. Una buona parte viene poi donata ad associazioni di beneficienza e a case famiglia. Riusciamo a lavorare tra i 2500 e i 3000 KG di frutta e verdura a settimana.
Ultimamente il progetto si sta evolvendo attraverso la trasformazione di questi stessi prodotti in marmellate, succhi di frutta e sott’olio, che abbiamo già proposto con un ottimo riscontro ai nostri Clienti.
‘One health, one hearth. Stop food waste’. Questo il tema della IX Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, in calendario come sempre il 5 febbraio, sarà l’occasione per focalizzare l’attenzione sulla prevenzione e riduzione degli sprechi come elemento chiave a presidio della salute dell’uomo e dell’ambiente. Il 4 febbraio è in programma la presentazione del nuovo report dell’Osservatorio Waste Watcher International con i dati del ‘Caso Italia’ 2022, un’indagine promossa dalla campagna Spreco Zero in sinergia con l’Università di Bologna e Ipsos, dedicata come sempre allo spreco alimentare e alle abitudini di fruizione e gestione del cibo….
dal sito:
https://www.sprecozero.it/uncategorized/one-health-one-earth-9-giornata/
ANALISI SPRECO ZERO BOTTEGA POCO DI BUONO 2022
ANALISI SPRECO ZERO BOTTEGA POCO DI BUONO 2021
Ramaiola, Agrofficina e Poco di buono insieme contro lo spreco
Combattere lo spreco alimentare unendo le forze e aggiungendo anche un elemento insieme ludico e formativo. Con questo obbiettivo, intorno allo stesso tavolo, si ritrovano l’ideatrice di una scuola di cucina, un cuoco in grado di cucinare una zucca e farne una gustosa pietanza senza buttare nemmeno la buccia e i semi, i volontari di uno storico gruppo di acquisto e una bottega biologica e solidale.
Scuola di cucina a spreco zero. L’idea del corso “Sprecozero” è partita dalla riminese Annalisa Pascucci, fondatrice della scuola di cucina Ramaiola, che come tanti ha dovuto reinventarsi utilizzando la tecnologia per proporre i propri corsi anche in epoca di pandemia…continua
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